Nel 1917 il M° Gichin Funakoshi si trasferisce dall'isola di Okinawa a Tokyo per presentare «l'arte divina della mano nuda dei mari del Sud», il Karate, al pubblico giapponese.
La dimostrazione che egli fece fu un grande successo e lo stesso Jìgoro Kano, padre del Judo chiese al M° G. Funakoshi di avere alcune lezioni private e di presentare il Karaté al Kodokan.
Quasi subito il M° G. Funakoshi è contattato dal Club Tabata, circolo artistico frequentato da molte personalità del mondo della poesia e pittura di allora ed in particolare da Hoan Kosugi, che
diviene allievo di G. Funakoshi e che sarà una figura importante per lo sviluppo del karaté pionieristico dell'epoca.
Il karaté rimaneva comunque un"'arte completamente sconosciuta in Giappone e; fatta eccezione per qualche sporadica dimostrazione o conferenza tenute da Funakoshi, poco si era visto o sentito
hoan kosugi chiede ed insiste affinchè Funakoshi pubblichi un libro sul karate,egli ne avrebbe disegnato il simbolo. In giapponese vi è un'espressione <<'TORA NO MAKI>>
che nella tradizione significa «Documento ufficiale scritto un'arte o un sistema e viene impiegato come fonte definitiva a cui fare riferimento per quell'arte in particolare, Poiché nessun libro
sul karate non era mai stato pubblicato,
Hoan Kosugi riferi al M0 G. Funakoshi che il suo libro Ren-tan -Go-Shin-Karate-jutsu era il Tora no Mahi del Karate in giapponese Tora vuol anche dire tigre, e ispirandosi ad una
rappresentazione cinese di tigre ^1;, scolpita sulla pietra a Xi'An, disegnò una tigre per rappresentare l'arte insegnata dal M° G. Funakoshi L'irregolarità del cerchio del disegno indica che ,
probabilmente fu dipinto con un unico tratto di pennello.
La tigre non dorme mai ed il disegno simbolizza dunque l'acuta vigilanza della tigre. Un aneddoto dice anche che quando il M° G. Funakoshi voleva rimanere solo e rilassarsi amasse camminare sul
monte Torao. Torao significa coda di tigre.
Fu cosi deciso di scegliere la tigre come simbolo artistico per rappresentare il Karaté del M° G. Funakoshi.
La tigre avrebbe simbolizzato due aspetti della sua arte: da un lato la forza e la potenza della tigre stessa e dall'altro la calma della mente, condizione nella quale il M° G. Funakoshi si
trovava ascoltando "l'Onda del vento sui pini del monte Torao".